giovedì 4 giugno 2015

Settantacinquenne

Ormai è questione di cinque ore e poi compio giusti settantacinque anni, in pieno esperimento con l’alimentazione quasi completamente crudista. Sono al punto che ieri, concessomi 40 grammi di pata negra, per me una squisitezza, sono rimasto sorpreso perché non mi è piaciuto.
Sono al 43esimo giorno del mio esperimento e mi trovo bene. Godo di sapori puliti e nuovi e, se non fosse per i valori della glicemia che continuo a tenere sotto controllo, vorrei affermare di sentirmi bene.
La glicemia comunque presenta valori a volte incoraggianti perché prossimi a quelli massimi tra quelli ottimali, ma a volte da delle impennate che non so capire, come questa mattina a digiuno con 277 mg/dl e mi sento come bambino che ho appena rubato la caramella. Perché?
Un perché è probabile che non lo capirò mai. E forse non è importante capire questi sbalzi, forse in parte dipendenti da come effettuo l’autocontrollo. Ho scoperto che a pochi minuti di distanza da una misura troppo alta, la rimisurazione è risultata più accettabile. Sono diabetico, ormai è normale. Dare troppa importanza a una glicemia non deve trasformarsi in uno stato d’animo negativo. Se dipende da qualcosa che mi sono concesso, mi perdono con tanta comprensione. Se dipende da altro, continuo nella mia sperimentazione e nutro fiducia in prossimi miglioramenti.
Convivere con questo atteggiamento mi pare importante quanto curare l’alimentazione. E in fine, oggi compio 75 anni!

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